Una nuova analisi sta riaccendendo uno dei dibattiti più importanti nel mondo crypto: gli investitori dovrebbero mantenere o vendere i token dopo aver ricevuto un airdrop?
I dati condivisi da un trader mostrano che la maggior parte dei token distribuiti tramite airdrop perde un valore significativo dopo il lancio, sollevando dubbi su quale sia la strategia più razionale: vendere subito.
La maggior parte dei token crypto performa peggio dopo il lancio, secondo un’analisi
In un recente post su X (ex Twitter), il trader crypto Didi ha tracciato tutti gli airdrop ricevuti personalmente nell’ultimo anno. I dati mostrano che quasi tutti i token hanno subito perdite rilevanti dopo il lancio. Per esempio, M3M3 ha perso il 99,64%, Elixir il 99,50% e USUAL il 97,67%.
Anche progetti principali hanno registrato perdite significative. Magic Eden ha registrato un calo del 96,6%, Jupiter è sceso del 75,9% rispetto al prezzo TGE, e Monad è calato del 39,13% da quando è stato listato. L’unico token sopra il prezzo iniziale è stato Avantis, con un guadagno del 30,4%.
“Su 30 airdrop ricevuti da dicembre 2024, solo uno oggi viene scambiato lievemente sopra il prezzo TGE. Eppure vendere un airdrop al lancio ti fa passare per ‘traditore’. Diciamoci la verità sul gioco a cui stiamo giocando. Siamo qui tutte e tutti per guadagnare. Chi dice il contrario, sta mentendo a sé stesso”, si legge nel post.
L’analista ha aggiunto che i dati storici mostrano come mantenere le altcoin a lungo termine sia una strategia poco probabile per ottenere profitti, poiché la possibilità di perdere supera di gran lunga quella di avere guadagni sostenuti.
“Bisogna capire l’ambiente in cui si opera e dare priorità, prima di tutto, alla preservazione del capitale. I profitti sono reali solo quando vengono incassati”, ha spiegato Didi.
Anche un’analisi condotta sull’intero settore sembra rafforzare queste conclusioni. Memento Research ha analizzato 118 eventi di token generation nel 2025 e ha riscontrato che l’84,7% dei token lanciati oggi vengono scambiati sotto la loro valutazione TGE.
Inoltre, il 65% di questi token ha perso circa il 50% del proprio valore. Allo stesso tempo, oltre la metà registra perdite pari o superiori al 70%.
Il report sottolinea che i progetti lanciati con una fully diluted valuation (FDV) molto elevata hanno ottenuto risultati particolarmente negativi. Dei 28 lanci con una FDV di almeno 1 miliardo di dollari, nessuno è oggi in positivo.
“Se dividiamo l’anno secondo i quartili di FDV iniziale, il pattern è chiaro: le emissioni con FDV più basse sono le uniche con un tasso di sopravvivenza significativo (40% in verde) e una perdita mediana relativamente contenuta (~-26%), mentre tutto ciò che supera la fascia intermedia viene praticamente riprezzato verso il basso, con perdite mediane tra ~-70% e -83% e quasi nessun risultato positivo”, si legge nel report.
Un analista ha osservato che molti progetti crypto puntano a valutazioni da miliardi di dollari a prescindere dalla maturità del prodotto o dalla reale utilità. Molti token partono con prezzi nettamente distanti dal loro valore reale o fondamentale, subendo poi rapide correzioni una volta che intervengono le forze di mercato.
“Chi non vende la maggior parte di questi airdrop al TGE non ha capito come funzionano le valutazioni”, ha dichiarato.
La stanchezza da airdrop cresce mentre le dinamiche peggiorano e la fiducia si erode
Oltre alla costante pressione sui prezzi, anche l’interesse degli investitori verso gli airdrop sta calando nel 2025 per motivi strutturali. Sempre più partecipanti al mercato sostengono che il modello dell’airdrop sia ormai diventato troppo complesso, esclusivo e soggetto ad abusi.
Anche il commentatore crypto Maran ha illustrato questo cambiamento confrontando la meccanica dell’airdrop del passato con quella attuale. Nei cicli precedenti spesso bastava partecipare in modo minimo, ad esempio collegando il wallet, ricevendo allocazioni relativamente generose.
Nel 2025, molti progetti prevedono invece requisiti di eleggibilità più severi, periodi di attività più lunghi, parametri tecnici, finestre per la registrazione o schedule di vesting.
“Una cifra a 4 zeri era facile una volta. Adesso sono poche le persone che la ottengono”, ha aggiunto l’utente.
Un altro analista sostiene che gli airdrop sarebbero “completamente rotti” nel 2025. Zamza Salim ha sottolineato come gli attacchi Sybil abbiano compromesso numerosi airdrop di alto profilo durante il 2025, nonostante le misure anti-farming.
“La meta degli airdrop nel 2025 è ormai compromessa. Non sprecate mesi a grindare per le briciole mentre le farmer si portano via il 20%”, ha commentato Salim.
Nel complesso, i dati recenti mettono in evidenza un andamento ricorrente di sotto-performance post-lancio da parte dei token distribuiti tramite airdrop, indicando anche sfide strutturali più ampie nel modello stesso degli airdrop. Sebbene alcuni token riescano a mantenere o accrescere valore nel tempo, la combinazione tra valutazioni iniziali elevate, riallineamento del mercato e meccaniche di distribuzione in continua evoluzione rende gli esiti molto incerti.

