Secondo BlockBeats, gli analisti di JPMorgan hanno espresso preoccupazioni sul fatto che le politiche tariffarie statunitensi possano ostacolare la crescita economica globale e riaccendere l'inflazione negli Stati Uniti. Il rapporto di previsione di metà anno della banca suggerisce una probabilità del 40% che gli Stati Uniti entrino in recessione nella seconda metà dell'anno. La previsione per la crescita economica degli Stati Uniti nel 2025 è stata rivista al ribasso al 1,3%, rispetto alla previsione iniziale del 2%. Il rapporto attribuisce il downgrade delle aspettative di crescita del PIL agli effetti di stagflazione causati dall'aumento delle tariffe.

JPMorgan ha una visione ribassista sul dollaro statunitense, citando il rallentamento della crescita economica negli Stati Uniti. La banca prevede che le politiche a sostegno della crescita al di fuori degli Stati Uniti rafforzeranno altre valute, comprese quelle dei mercati emergenti. Gli analisti di JPMorgan si aspettano che la Federal Reserve riduca i tassi di interesse di 100 punti base tra dicembre e la primavera del 2026. Notano che una recessione o un rallentamento economico più significativo del previsto potrebbe innescare un ciclo di riduzione dei tassi più aggressivo. Nonostante le incertezze politiche, JPMorgan rimane ottimista riguardo al mercato azionario statunitense, evidenziando la resilienza dei consumatori e dell'economia.