Secondo Cointelegraph, il fondatore della startup blockchain Amalgam Capital Ventures, Jeremy Jordan-Jones, è stato incriminato da un gran giurì degli Stati Uniti con l'accusa di aver truffato gli investitori per oltre 1 milione di dollari. L'atto d'accusa, annunciato dal Dipartimento di Giustizia il 21 maggio, include accuse di frode telematica, frode sui titoli, dichiarazioni false a una banca e furto d'identità aggravato.

Il procuratore degli Stati Uniti di Manhattan, Jay Clayton, ha dichiarato che Jordan-Jones ha promosso la sua azienda come una startup blockchain innovativa, ma era presumibilmente un'operazione fittizia. I fondi degli investitori sono stati riportati utilizzati per sostenere il suo stile di vita stravagante. Il vice direttore dell'FBI, Christopher Raia, ha accusato Jordan-Jones di aver ingannato gli investitori con false affermazioni sulle capacità, le partnership e i piani di investimento della sua azienda, risultando nella appropriazione indebita di oltre 1 milione di dollari.

L'atto d'accusa, presentato in un tribunale federale di Manhattan, delinea che da gennaio 2021 a novembre 2022, Jordan-Jones ha ingannato investitori e istituzioni finanziarie con documenti falsificati, false partnership sportive e affermazioni fuorvianti. Amalgam Capital Ventures ha presumibilmente offerto sistemi di punto vendita e soluzioni di pagamento e sicurezza basate su blockchain, ma l'atto d'accusa afferma che la società non aveva prodotti operativi, pochi clienti e nessuna partnership commerciale legittima.

Invece di investire nello sviluppo tecnologico e nelle quotazioni delle criptovalute come promesso, Jordan-Jones ha presumibilmente speso i fondi in veicoli di lusso, vacanze di alto livello, abbigliamento e ristoranti a Miami. Inoltre, è accusato di aver presentato un estratto conto bancario falso per ottenere una carta di credito aziendale, affermando falsamente che Amalgam deteneva oltre 18 milioni di dollari, mentre il conto era stato chiuso alla fine del 2021.

Le accuse contro Jordan-Jones comportano pene severe, con frode telematica e frode sui titoli che potrebbero ciascuna comportare fino a 20 anni di carcere per ogni capo d'accusa. Fare dichiarazioni false a una banca comporta una pena fino a 30 anni, e il furto d'identità aggravato ha una pena obbligatoria di due anni. Il governo sta anche cercando la confisca di qualsiasi proprietà o denaro legato alla frode, inclusi beni sostitutivi se i fondi originali non sono disponibili.