Secondo Cointelegraph, un alto funzionario della Banca d'Italia ha sollevato preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi posti dalle stablecoin emesse da più entità in diversi paesi per il sistema finanziario dell'Unione Europea. Chiara Scotti, vice direttrice della Banca d'Italia, ha sottolineato che a meno che queste stablecoin non siano limitate a giurisdizioni con standard normativi equivalenti, potrebbero presentare rischi significativi legali, operativi, di liquidità e di stabilità finanziaria. Le osservazioni di Scotti sono state fatte durante la Conferenza sull'Economia dei Pagamenti tenutasi a Roma il 18 settembre.
Scotti ha elaborato sui potenziali pericoli delle stablecoin a emissione multipla, che sono token digitali emessi in diversi paesi sotto un unico marchio. Sebbene queste stablecoin possano migliorare la liquidità globale e la scalabilità, comportano anche rischi considerevoli, soprattutto se almeno un emittente opera al di fuori dell'UE. Per mitigare questi rischi, Scotti ha raccomandato che tali stablecoin dovrebbero essere confinate a giurisdizioni con quadri normativi simili e garantire il riscatto a valore nominale. Inoltre, ha sottolineato l'importanza di far rispettare protocolli di crisi transgiurisdizionali per mantenere la stabilità.
Nonostante i rischi, Scotti ha riconosciuto i potenziali benefici delle stablecoin, descrivendole come strumenti promettenti per ridurre i costi di transazione, migliorare l'efficienza e garantire disponibilità 24/7. Tuttavia, ha sostenuto che solo le stablecoin ancorate a una singola valuta fiat sono adatte come strumenti di pagamento grazie alla loro capacità di offrire un alto livello di protezione al cliente attraverso il diritto al riscatto al loro valore nominale. Questo mette in evidenza la necessità di una forte cooperazione transfrontaliera tra le autorità di vigilanza per monitorare e verificare costantemente l'adeguatezza delle riserve.
I regolatori italiani hanno espresso preoccupazioni per la crescente importanza delle stablecoin. L'ente di regolamentazione dei mercati finanziari del paese, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, ha unito le forze con i regolatori in Francia e Austria per sostenere il trasferimento della supervisione normativa delle aziende crittografiche all'Autorità europea dei valori mobiliari e dei mercati con sede a Parigi. A maggio, Fabio Panetta, un ex funzionario della Banca centrale europea e Governatore della Banca d'Italia, ha suggerito che una valuta digitale della banca centrale basata sull'euro potrebbe essere uno strumento più efficace per affrontare i rischi associati all'aumento dell'adozione delle criptovalute, piuttosto che regolare le criptovalute. Questo è seguito da un rapporto della Banca d'Italia ad aprile, che ha identificato le stablecoin e l'esposizione delle aziende non finanziarie alle criptovalute come preoccupazioni chiave. Il rapporto ha messo in guardia sui potenziali rischi sistemici se i token ancorati al dollaro dovessero diventare diffusi, notando che le interruzioni nelle stablecoin o nei titoli di stato statunitensi sottostanti potrebbero avere ripercussioni su altre parti del sistema finanziario globale. Inoltre, il Ministro dell'Economia e delle Finanze italiano, Giancarlo Giorgetti, ha avvertito che le politiche delle stablecoin statunitensi potrebbero minacciare il dominio dell'euro.