Secondo BlockBeats, Mike Wilson, Chief Investment Officer di Morgan Stanley, ritiene che la storica ondata di vendite innescata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sia conclusa. Wilson ha ribadito la sua previsione che l'indice S&P 500 raggiungerà i 6.500 punti entro la fine dell'anno, con un aumento del 12% rispetto ai livelli attuali. Ha osservato che la riduzione delle pressioni tariffarie potrebbe aprire la strada a un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, con un conseguente beneficio diretto per le azioni e altri asset rischiosi.
Wilson ha affermato: "Se la minaccia dei dazi diminuisce, la Federal Reserve può riequilibrare il suo doppio mandato. Sebbene le prospettive di crescita appaiano leggermente ottimistiche, l'equilibrio delle politiche potrebbe orientarsi maggiormente verso la stimolazione dell'economia piuttosto che verso il contenimento dell'inflazione". Ha sottolineato che, con l'indebolimento del dollaro e i progressi nei negoziati tra Stati Uniti e Cina, il rischio di recessione economica è "significativamente diminuito", con conseguente miglioramento delle aspettative sugli utili aziendali. "Dal punto di vista dell'adeguamento del rating, è probabile che la performance nella seconda metà dell'anno superi le aspettative, soprattutto considerando quanto sia stato deludente il primo semestre".