Ethereum è la crypto più calda del momento. A Wall Street tra ETF e società quotate arrivano investimenti miliardari ogni settimana. Il prezzo ha recuperato fortemente dai suoi minimi di aprile e tutti sembrano aver dimenticato di averla ritenuta morta.
Tutti ne parlano, nessuno lo conosce: forse queste cose… non le sapevi
Ethereum $ETH è la criptovaluta di riferimento di un sistema complesso, eterogeneo e però assai centrale nell’intero panorama degli asset digitali.
È qui che avviene il grosso della DeFi, è qui che sono nati i migliori protocolli, è qui che girano più soldi, per dirla nel modo più volgare possibile.
1. Politica monetaria variabile
La politica monetaria di Bitcoin è semplice da capire. Quella di Ethereum un po’ meno. Bitcoin produce nuovi BTC ad ogni blocco e ogni 4 anni circa questa quantità di BTC assegnata a chi mina un blocco viene dimezzata.
Con Ethereum è tutto più complesso: le commissioni che vengono pagate dagli utenti per effettuare transazioni vengono distrutte. Tu paghi, gli ETH che hai speso in commissioni spariscono dalla circolazione.
Emissione netta di ETH – fonte: UltraSoundMoney
C’è però anche nuova produzione di $ETH, che viene assegnata ai validator. Questo vuol dire che a seconda di quante commissioni si paga nel complesso, ETH può essere deflativo o inflativo. Il grafico dovrebbe rendere chiaro il meccanismo. Nelle fasi di grandi spostamenti (e dunque di commissioni più alte), ETH può diventare deflativo.
2. Rendimento!
Al contrario di Bitcoin, Ethereum ha un rendimento. È un meccanismo a metà tra cedole dei bond e dividendo. Piace molto agli investitori vecchia scuola, perché mentre si è long si incassa comunque qualcosa.
Presto lo staking arriverà anche negli ETF quotati negli USA, cosa che renderà questi prodotti ancora più appetibili per il mondo degli istituzionali.
3. Un trucchetto
Ethereum può essere utilmente impiegato per guadagnare qualcosa mentre si è delta neutral, ovvero sostanzialmente indifferenti ai movimenti di prezzo.
Lo fa già Ethena con il suo USDe. La cosa si può fare con quasi tutte le crypto, ma con Ethereum funziona un po’ meglio.
Long con il 50% del capitale su Ethereum, possibilmente mettendolo in staking o utilizzando staking liquido come Lido o Rocket PoolShort con il restante 50% sui futures perp
Come si guadagna? Dallo staking del 50%, più dai funding rate del 50% short in futures. I rendimenti possono essere elevati, soprattutto durante i momenti più bullish di mercato (quando i funding rate crescono a favore di chi è short). Se il prezzo si muove, la posizione long/short combinata manterrà comunque il valore del nostro investimento costante.
4. Centrale
Ci sono pochi network che sono riusciti a emergere senza avere una qualche compatibilità con la EVM di Ethereum. Anche Ripple si è dotata recentemente di una sidechain che permette compatibilità.
Senza entrare troppo nel tecnico: Ethereum è con i suoi standard comunque molto centrale. E continuerà a esserlo, anche nel futuro.
5. BlackRock
Avere un ETF gestito da BlackRock fa tutta la differenza del mondo in termini di credibilità, almeno agli occhi degli investitori vecchio stampo.
BlackRock ha speso la sua credibilità sui mercati per promuovere il suo ETF su ETH, chiaramente per guadagnarci e non per battaglia politica.
Tuttavia ha già aiutato molto – anche in termini di prezzo – Ethereum e probabilmente continuerà a farlo nel futuro.
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